Mercoledì 29 Luglio 2020

Da casa al Passo del Gavia

Verso il Passo Gavia

4 giorni
3 ciclovie
2 laghi
2 valli meravigliose
1 passo in quota
510 km
4.500 m di salite
Tanti kg sulla bici
Qualche amico incontrato per strada
Poca gamba
Tanta voglia

Tappa I: sabato 25 luglio da Bordolano (CR) ad Abbadia Lariana (LC)

Ciclabile del Naviglio civico cremonese, ciclabile del Canale Vacchelli e Ciclovia dell’Adda.

Distanza: 126 km
Ascesa totale: 250 m D+

Partenza di primissima mattina, con un giorno di ritardo sul previsto per via del passaggio di una perturbazione molto violenta nella giornata precedente. Per strada i segni sono evidenti, molti rami e acqua sulla strada (strade bianche per una parte significativa dell’itinerario odierno); nei dintorni di Pandino, nell’ultimo tratto della Ciclabile del Canale Vacchelli, le molte piante cadute mi costringono a piedi per diverse centinaia di metri. Raggiungo prima la ciclabile del Naviglio civico cremonese, poi dalla località Tombe morte inizio a seguire il Canale Vacchelli; prima per strade note, poi via via verso nuove scoperte.
Il canale nasce, ma nel mio caso termina, a Spino d’Adda, dove uno scolmatore sovrastato da un monumento a ricordo dell’ing. Pietro Vacchelli convoglia le acque; qui inizio a seguire la Ciclovia dell’Adda. Alcuni tratti sono davvero molto belli, quelli coincidenti con la ciclabile del Canale Martesana in particolare.
Con l’arrivo a Lecco lo sguardo si carica di bellezza; faccio tappa alla sede della storica sezione dell’A.P.E., nel popolare rione Rancio, per salutare Flavia e Giuseppe. Una volta ripartito con 10 minuti orribili su strada provinciale a scorrimento veloce (non evitabile) raggiungo Abbadia Lariana e il bel campeggio sulla spiaggia; qui pianto la tenda e con un tuffo nel lago mi lascio alle spalle i km della giornata.

Tappa II: domenica 26 luglio da Abbadia Lariana (LC) a Valdisotto (SO)

Il Lago di Como e il Sentiero Valtellina

Distanza: 133 km
Ascesa totale: 1.300 m D+

Mi sveglio prima dell’alba e faccio colazione in tenda; poi smonto il piccolo accampamento e preparo la bici, velocemente, ma cercando di non far troppo rumore: si parte senza perdere tempo, perché oggi oltre ai km si inizia ad accumulare anche salita. Risalgo il lago ancora su strada provinciale, ma con una situazione questa volta molto più agevole: la strada è a due corsie e passa per i paesi, costringendo le auto ad una velocità minore; la primissima mattina il traffico è comunque molto scarso. A Colico, dopo un magnifico tratto costeggiando la foce dell’Adda, saluto il lago e inizio a pedalare sul Sentiero Valtellina; lo conosco solo nella parte alta e percorrerlo per intero è una bellissima scoperta. Poco oltre l’altezza di Sondrio si inizia a salire in modo regolare; pochi strappi, ma il secondo è un giorno di adattamento e alla lunga la fatica affiora. Raggiungo il campeggio appena prima dell’abitato di Valdisotto e riesco a montare la tenda giusto in tempo per ripararmi da una breve ma fitta piovuta. Dopo cena mi infilo nel sacco a pelo pensando alla fatica della giornata e alla salita dell’indomani.

Tappa III: lunedì 27 luglio da Valdisotto (SO) a Berzo Demo (BS)

Il Passo Gavia e l’Alta Valcamonica

Distanza: 101 km
Ascesa totale: 2.500 m D+

Il giorno del Gavia, tappa iconica del mio piccolo viaggio. Parto ancora presto e con le gambe irrigidite dai due giorni in sella: la sera prima ho scacciato i timori della fatica, del carico che grava quasi tutto sulla ruota posteriore e della lunga salita decidendo che mi sarei imposto una pedalata “meditativa”. Raggiungo e attraverso Bormio e inizio a risalire la Valfurva; a tratti riesco a stare su piste ciclabili protette, ma anche rimanendo in strada il disagio è minimo, perché il traffico è davvero scarso.
Anche la presenza di ciclisti è rara, dopo che il giorno precedente la strada è rimasta chiusa al traffico motorizzato per il Gavia Bike Day; è davvero curioso pensare che quando si esce in bici si finisce in genere per percorre tratti con compagni di strada occasionali, mentre questa volta l’intero viaggio passa in perfetta solitudine. I timori del giorno prima svaniscono in fretta e la salita è invece piacevole: pedalo con cadenza regolare, ascoltando il mio corpo e facendo attenzione alla posizione in sella; così raggiungo il Passo Gavia senza difficoltà.
Sono comodamente nei tempi previsti, ma non mi attardo troppo, anche perché l’arrivo della nebbia si porta via il tepore del sole; qualche foto di rito e inizio a scendere verso Ponte di Legno. Arrivo al paese non prima di essermi fermato per un meritato piatto di pasta e infilo la Ciclovia dell’Oglio, che seguirò per tutto il viaggio di ritorno; non mancano alcuni strappi in risalita, ma ormai mi sento bene, leggero e tutto sembra solo bello.
Raggiungo in breve Forno d’Allione (Berzo Demo) e trovo senza difficoltà il B&B Valtilì, dove passerò la notte; è presto e ho tempo di riorganizzare il mio carico, godermi l’ospitalità di questa casa confortevole e di questa gentilissima famiglia.

Tappa IV: martedì 28 luglio Berzo Demo (BS) – Bordolano (CR)

La Ciclovia dell’Oglio, il Lago d’Iseo e il ritorno nella grande pianura

Distanza: 149 km
Ascesa totale: 400 m D+

Anche la partenza per l’ultima tappa è di primo mattino; questa volta però mi sveglio in un letto e non faccio colazione in tenda, ma alla ricca tavola preparata dalla signora Evelina, che ha anche la premura di confezionarmi due fette di torta per il viaggio.
La traccia della giornata ha un profilo altimetrico digradante, ma chiaramente lo sviluppo non è proprio lineare: così, dopo un inizio di qualche decina di metri in discesa, le gambe riprendono a spingere per una risalita non proprio brevissima. Il primo tratto procede per saliscendi, su stradine pavimentate molto belle, poi scendo pian piano verso il fondo valle, restando quasi sempre su stradette senza traffico. La luce del mattino è molto piacevole, con i primi raggi a illuminare le iconiche cime della valle; l’impatto della bianca Concarena che risplende al sole si porta via ogni pensiero. Il resto della ciclovia in media Valcamonica prosegue liscio e spedito, con alcuni tratti molto suggestivi, soprattutto nei pressi di Cividate Camuno; qui faccio una breve sosta per un caffè e qualche bella chiacchiera con Valeria, che non vedo da molti anni.
Prima di Pisogne abbandono temporaneamente la Ciclovia dell’Oglio e punto verso Costa Volpino e poi Lovere, sulla sponda bergamasca del Lago d’Iseo; qualche sasso caduto nei giorni precedenti ha infatti portato all’ennesima chiusura della bella ciclopedonale Vello – Toline e rimanere sul tracciato previsto significherebbe percorrere senza alternative un lungo e trafficato tratto di strada provinciale, passando anche per la galleria Trentapassi. Deviando su lato bergamasco allungo di alcuni km, immerso però in una costa molto bella con scorci inaspettatamente selvaggi; per larga parte non c’è sede protetta, ma il traffico è limitato e non mi crea disagi.
A Sarnico ritrovo la Ciclovia dell’Oglio e saluto il Lago d’Iseo; solo la Franciacorta mi separa dal ritorno in pianura e la attraverso velocemente con qualche breve e dolce saliscendi. Mancano ormai solo poche decine di km e pedalo per strade e tratti si sentiero di fiume che mi sono famigliari.
Procedo senza fretta, per infinite e dritte strade di campagna e verdi tratti di sentiero sull’argine; qui non mancano purtroppo le profonde ferite lasciate dai violenti passaggi temporaleschi degli ultimi anni. Il caldo ora si fa pesante, ma sono ormai a casa, dove arrivo infatti nel primo pomeriggio col sorriso che si allarga sul viso cotto al sole.