Domenica 3 Ottobre 2021

Viaggio nell’Italia dell’antropocene

Viaggio nell'Italia dell'antropocene

“Viaggio nell’Italia dell’antropocene” (T. Pievani e M. Varotto, edizione Aboca 2021) è un libro visionario, a cavallo tra la narrativa di fantasia e la divulgazione scientifica. Racconta di un viaggio compiuto nell’Italia del 2.786 da un gruppo di turisti mitteleuropei di buona famiglia, esattamente 1.000 anni dopo il viaggio in Italia di Johann Wolfgang Goethe e sulle tracce del Grand Tour allora in voga tra i ricchi e gli aristocratici del nord Europa.

Nel 2.786 immaginato l’aumento esponenziale delle temperatura ha portato alla fusione completa delle calotte polari, innalzando i mari fino a 65 metri sul livello di costa attuale e causando un’ingressione marina che sconvolge la geografia del bel paese e mette in ammollo buona parte dei territori oggi abitati.

Quest’immagine di futuro distopico viene quindi delineata portando all’estremo le conseguenze del riscaldamento globale; una possibilità che gli stessi autori definiscono per varie ragioni improbabile, ma che serve come espediente per farci riflettere sulla tendenza in atto.

Intanto si è appena conclusa l’estate dello scioglimento record dei ghiacciai in Groenlandia, che si è ritrovata sotto una bolla di aria calda persistente:

https://www.wired.it … scaldamento-globale/

Le ondate di calore con temperature altissime e per periodi prolungati hanno interessato tutto l’emisfero nord del pianeta e sono oggetto di nuovi studi; l’ipotesi è che non siano più da considerarsi un’anomalia, ma un fenomeno con dinamiche e frequenza consolidate, mentre l’evidenza è che proprio l’Artico si stia ormai scaldando a velocità doppia rispetto al resto della terra:

https://www.internaz … ondate-caldo-ipotesi

E noi ci stiamo preoccupando abbastanza? Non proprio, pare piuttosto che in molti si stiano adeguando agli eventi e non è solo fatalismo rassegnato; il paradosso è che c’è un’anacronistica rincorsa a sfruttare le potenzialità economiche delle conseguenze del disastro in atto.

Fa pensare per esempio come la diminuzione della banchisa nei mesi estivi e la navigabilità dei mari artici senza l’ausilio di navi rompighiaccio stia accendendo l’interesse verso le rotte dei mari del nord, dal mitico “Passaggio a nord-ovest” ad un passaggio a nord-est al largo delle coste siberiane. In questo c’è la ricerca di vie potenzialmente più convenienti di quelle che passano oggi dai canali di Panama e di Suez, ma c’è anche il grande gioco delle potenze regionali per mettere le mani sulle risorse artiche (Montagna360 settembre 2021, pag. 10).

https://www.cai.it/w … 60-settembre2021.pdf

Poi per fortuna ci sono anche le boccate d’aria fresca e ci sono i giovani che in questi giorni hanno attraversato le strade di Milano, chiedendo di agire ora e portando il discorso sul clima su un piano importante. L’hanno chiamata “giustizia climatica” e hanno ben compreso che non la otterremo lasciando fare alle élites.